Molte persone nel nostro Paese soffrono di Vitiligine. Questa patologia si caratterizza per la presenza di macchie di pelle sbiadita che talvolta vediamo anche nei personaggi pubblici. In questo articolo cercheremo di soffermarci sull’origine della Vitiligine.
Qual è l’origine della Vitiligine?
Quando parliamo di Vitiligine ci riferiamo ad una malattia non contagiosa di cui non si conoscono ancora con precisione le cause. Sono state formulate diverse ipotesi, ma si è ben lontani dalla comprensione del fenomeno. Infatti la Vitiligine può svilupparsi anche nelle persone con tenore di vita maggiormente elevato.
Tecnicamente la Vitiligine viene definita come una dermatosi discromica da causa ignota, la cui manifestazione clinica è rappresentata da chiazze cutanee biancastre ben delimitate non pruriginose. Queste macchie sono spesso simmetriche e si trovano nelle regioni maggiormente esposte all’azione della luce. Come, ad esempio, il volto e le mani. Inoltre il contorno delle chiazze risulta essere iperpigmentato.
Si è portati a dire, in base a varie considerazioni, che la Vitiligine non sia una vera e propria malattia della pelle, ma un inestetismo cutaneo.
Quali sono le cause?
Si tende a pensare che la causa principale della comparsa della Vitiligine sia un grave episodio che ha turbato il soggetto. Questo in particolare quando quest’ultimo risulta particolarmente sensibile.
Inoltre la causa della carente pigmentazione cutanea viene ricondotta alla sofferenza biochimica dei melanociti. Esse sono particolari cellule della pelle che hanno il compito di regolare la quantità di melanina. Infatti la melanina è responsabile della differente colorazione dei diversi individui. Ci sono dunque ipotesi per cui la pelle sarebbe bersaglio di un fenomeno psichico.
Quindi è importante soprattutto che il paziente acquisisca la convinzione di non essere portatore di una malattia misteriosa.
Micro fototerapia selettiva mirata
Un gruppo di medici e fisici hanno realizzato un’apparecchiatura in grado di trattare questa patologia con una metodica chiamata Micro fototerapia selettiva mirata. Questa tecnica eroga raggi ultravioletti con specifiche caratteristiche e ad alta definizione.
Attraverso la Micro fototerapia viene praticata un’iniezione di luce al fine di stimolare le emissioni di melanociti.
I tecnici ci tengono ad evidenziare il grado di sicurezza del trattamento. Infatti i raggi pilotati da un sistema elettronico risultano puri, assicurando il maggior grado di sicurezza possibile.
È bene ricordare che facendo ricorso a questa terapia il paziente non deve assumere nessuna sostanza per amplificare l’effetto stimolante della luce.
I risultati non sono immediati, ma il trattamento dev’essere effettuato il media due volte al mese. Attraverso una serie di trattamenti per la durata di circa 12 mesi, il paziente ottiene una remissione totale di oltre il 60%. I casi di insuccesso sono invece pari al 10%.